Anno 1984
Pubblicato dalla EMI
“È un peccato (Che peccato) – Dammi un numero in fretta (Che peccato) – Questo desiderio di cambiare – È un peccato – I dadi decidono il mio destino – Ed è un peccato” e con queste parole che i Talk Talk nel loro brano “Such a Shame” cantavano la loro vergogna per il gioco d’azzardo e per il destino di cui noi non siamo artefici.
Probabilmente ispirato al romanzo “L’uomo dei dati” libro preferito da Mark Hollis, front man della band, che dichiarava “A good book, not a lifestyle I’d recommend” (un buon libro, non uno stile di vita da raccomandare).
Il tema ricorrente del videoclip sono i dadi e Mark Hollis, si mostra in diverse scene ballando e battendosi le mani sulla testa proprio a dimostrare la vergogna che si deve provare se si cade nel baratro del gioco d’azzardo.
Significativa la copertina, con un dado sovrastato da uno scorpione che ha appena punto lo sventurato caduto nel labirinto del gioco.
I più attenti noteranno che vi è un errore nella elaborazione al computer dei dati che compaiono. Infatti la somma dei numeri delle facce opposte dei dadi da sempre il numero 7 mentre nel video non è così. Ma sinceramente più che analizzare con la lente di ingrandimento questo aspetto, bisogna godersi il video.
I Talk Talk sono una band inglese, composta da Mark Hollis e dal fratello Ed Hollis, Paul Webb al basso, Lee Harris alla batteria e Simon Brenner alle tastiere, che ha avuto successo negli anni 80, in particolare tra il 1984 e 1985, quando portarono al successo i due singoli “It’s My Life” e “Such a Shame”.
VIDEO – SUCH A SHAME